L’importanza dell’alimentazione è sempre più sentita da parte del consumatore odierno, che necessita di nuovi strumenti per orientare al meglio le sue scelte.
Una risposta a tale esigenza è la certificazione volontaria di prodotto.
I marchi volontari di prodotto vengono rilasciati da organismi terzi di certificazione nell’ambito di disciplinari tecnici che nascono per valorizzare le caratteristiche distintive dei prodotti alimentari.
Le ultime tendenze sono disciplinari tecnici che garantiscono il prodotto “free from” e sono rappresentati da:
- Certificazione no-OGM: può essere applicata sia nella filiera alimentare che nel feed assicurando la gestione e il monitoraggio dei prodotti a rischio offrendo al consumatore la garanzia che i prodotti che acquista sono privi di componenti geneticamente modificati. Per portare sul mercato un prodotto con tale certificazione è necessario l’utilizzo di materie prime OGM per un quantitativo massimo dello 0,1% (per prodotto alimentare), inoltre bisogna controllare tutte le fasi della filiera per accertare che rispettino i requisiti e per evitare casi di cross contamination. Sicuramente non risulta essere obbligatoria ma potrebbe essere un criterio di selezione dei fornitori e dei consumatori.
-Certificazione zero antibiotici: l’antibiotico resistenza, ovvero la diffusione di batteri resistenti alla maggior parte degli antibiotici, deve essere affrontato a livello umano ma anche a livello animale, quindi, nasce la necessità di trovare alternative all’utilizzo di antibiotici e garantire ai consumatori prodotti animali e derivati che non hanno subito o solo in parte la somministrazione di antibiotici. Questa certificazione assicura prodotti animali senza uso di antibiotici.
-Certificazione residuo zero: segue un disciplinare che detta dei requisiti per implementare un sistema di difesa integrata per produzioni agricole quindi ridurre i residui di antiparassitari utilizzati ad un livello inferiore rispetto ai limiti di legge.
-Certificazione gluten free: la si può applicare sia ad aziende che producono prodotti senza glutine sia ad aziende che preparano e servono pasti contenenti prodotti senza glutine. Si applica ad ogni fase del processo di produzione e al sistema di gestione del prodotto. Si considerano sia i requisiti del disciplinare sia quelli legislativi rispetto al paese di produzione o vendita. Il consumatore finale che soffre di celiachia ha la garanzia che gli alimenti rispettino l’idoneità in merito alla dieta specifica.
-Certificazione nichel free: il nichel è presente, in quantità diverse, in vari oggetti e alimenti; è un metallo che può causare malessere di vario genere alle persone allergiche. Questo tipo di certificazione, adottabile da qualsiasi azienda che produce alimenti o ingredienti, garantisce che i prodotti agricoli e agroalimentari vegetali contengano una quantità di nichel inferiore a 0,01 mg/Kg.
-Certificazione vegan: offre l’opportunità ai consumatori, che scelgono di sposare una determinata dieta alimentare, di poter scegliere i prodotti più idonei al proprio stile di vita. Le materie prime, i processi produttivi e il prodotto finito aderiscono agli standard di riferimento quindi non sono entrati in contatto con nessuna sostanza animale. I prodotti vegani derivano dal non utilizzo di:
-alimenti, ingredienti, coadiuvanti e ausiliari di fabbricazione di origine animale
-coadiuvanti tecnologici, filtri, membrane e altri ausiliari di fabbricazione di origine animale.
Ad oggi è un criterio di attenzione e tutela verso i consumatori vegani.
n questo contesto particolarmente complesso, affidati ai nostri consulenti specializzati per l'ottenimento della certificazione volontaria "free from" per i tuoi prodotti.