La Direttiva CSRD chiede alle aziende europee con determinate caratteristiche di rendicontare i propri impatti in ambito ESG (Environment, Social, Governance).
Dall’emanazione della direttiva CSRD da parte dell’Unione Europea deriva l’obbligo di adozione di standard europei per la rendicontazione: gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che coprono le tematiche relative a tutte le dimensioni ESG.
Nello specifico, viene posta grande attenzione allo standard ESRS E1 riguardante i cambiamenti climatici. Per rispettare questo standard, le aziende devono identificare gli impatti e rischi ambientali derivanti dalle loro attività, per poi pianificare un piano di mitigazione di tali effetti.
Uno degli aspetti fondamentali da rendicontare è la gestione delle emissioni di gas serra (GHG), misurate e classificate secondo il Protocollo GHG. Questo standard distingue tre categorie di emissioni: Scope 1, 2 e 3.
PERCHE’ E’ COSI’ DIFFICILE RENDICONTARE LO SCOPE 3?
Le emissioni Scope 1 sono quelle dirette, generate dalle attività controllate direttamente dall’azienda;
le emissioni Scope 2 includono le emissioni indirette legate all'energia acquistata e consumata;
le emissioni Scope 3, invece, rappresentano una delle sfide più complesse poiché comprende tutte le emissioni indirette derivanti dalla catena del valore (fornitori e clienti finali), ovvero quelle che non sono sotto il controllo diretto dell’azienda ma sono comunque connesse alle sue attività.
Leggi tutto: RENDICONTAZIONE DELLO SCOPE 3: FACCIAMO CHIAREZZA
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è una direttiva dell'Unione Europea che aggiorna e amplia i requisiti di rendicontazione non finanziaria per le imprese, con l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza e affidabilità delle informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG). La CSRD, adottata nel 2022, è un’evoluzione della precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD), che era stata introdotta nel 2014.
Obiettivi della CSRD
Principali Caratteristiche della CSRD
Leggi tutto: ALLA BASE DEL REPORTING DI SOSTENIBILITA': LA CSRD
Con il D.M. 132 del 18 settembre 2024, la patente a crediti diventa ufficialmente obbligatoria a partire dal 1° ottobre 2024.
I soggetti tenuti al possesso della patente sono tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano fisicamente nei cantieri temporanei e mobili per attività lavorative quali costruzione, manutenzione, ristrutturazione, demolizione e altro ancora.
Come si richiede?
La patente viene richiesta all’Ispettorato Nazionale del lavoro, che rilascerà la patente in formato digitale.
Per richiederla è necessario autocertificare:
Modalità operative e tempistiche
La patente è rilasciata in formato digitale accedendo al portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro attraverso SPID personale o CIE. Il possesso dei requisiti richiesti per il rilascio della patente è oggetto di autocertificazione/dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e, pertanto, eventuali falsità di una o più autocertificazioni/dichiarazioni sono presidiate da sanzione penale ai sensi dell’art. 76 del medesimo D.P.R. Il controllo dei requisiti, a campione, potrà avvenire sia d’ufficio, sia in occasione di accessi ispettivi di questo Ispettorato o di altri organi di vigilanza.
Leggi tutto: D.M. 18 SETTEMBRE E MODIFICHE AL D.LGS 81/08: INTRODUZIONE DELLA PATENTE A CREDITI
Cos'è il RENTRI?
Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) è un sistema digitale introdotto dal Ministero della Transizione Ecologica italiano, destinato a monitorare in maniera puntuale il ciclo di vita dei rifiuti, dalla loro produzione fino allo smaltimento finale. Si tratta di una piattaforma online che consente a produttori, trasportatori e smaltitori di rifiuti di inserire e consultare in tempo reale le informazioni relative ai rifiuti gestiti, assicurando una maggiore trasparenza e tracciabilità.
Chi è obbligato ad iscriversi?
Leggi tutto: RENTRI E TRACCIABILITA’ DEI RIFIUTI: IL DECRETO IN BREVE
L'ordinanza regionale
In Emilia-Romagna, con l'intensificarsi delle ondate di calore estive, lavorare in alcuni settori è diventato particolarmente rischioso. Le alte temperature non solo riducono la produttività, ma aumentano significativamente il rischio di incidenti e problemi di salute per i lavoratori quali stress termico, disidratazione e colpi di calore talvolta letali.
Alla luce della situazione attuale, la presidente Priolo ha firmato un'ordinanza regionale che vieta pertanto il lavoro nei cantieri edili, in agricoltura e nel florovivaismo a partire da lunedì 29 luglio e fino al 31 agosto 2024 dalle ore 12.30 alle ore 16.00, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa e nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello “ALTO”.
L’Inail, nell’ambito del progetto Worklimate (Inail-CNR), ha reso disponibile sul sito web www.worklimate.it le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo, al fine di contenere tale rischio per i lavoratori, tanto più per chi svolge attività fisica intensa.
Leggi tutto: DIVIETO DI LAVORO IN EMILIA ROMAGNA TRA LE 12.30 E LE 16.00 FINO AL 31 AGOSTO 2024
Entrerà in vigore il 25 luglio 2024 la Direttiva (UE) 2024/1760 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 e il regolamento (UE) 2023/2859, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 5 luglio 2024.
La CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) prevede obblighi per le grandi imprese in merito al dovere di diligenza al fine di identificare, prevenire, mitigare e porre fine alle violazioni dei diritti umani ed ai danni ambientali. Il punto cruciale è che la legge riguarda non solo le attività dirette delle imprese, ma anche quelle dei fornitori e dei partner commerciali lungo tutta la catena di produzione.
Cosa prevede la direttiva sulla due diligence?
La direttiva coinvolgerà le società madri e le imprese dell’UE con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro, nonché i franchising nell’UE con un fatturato di più di 80 milioni di euro di cui almeno 22,5 milioni sono stati generati da royalties. Saranno coinvolte anche le società madri, le imprese e i franchising di Paesi terzi che raggiungono le stesse soglie di fatturato nell’UE.
A tutte queste società sarà richiesto di garantire il rispetto dei diritti umani e la protezione ambientale lungo la supply chain, monitorando e ponendo rimedio agli eventuali rischi legati a tali temi.
La presente direttiva CSDDD stabilisce quindi norme in materia di:
Hai in programma per la tua azienda nuovi investimenti per l'implementazione dei modelli energetici? Valuta con noi come farli rientrare nel piano di TRANSIZIONE 5.0!
Il piano è dedicato a tutte le imprese che intendono effettuare “nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici”, senza distinzione di forma giuridica, settore, dimensione o regime fiscale.
La validità del piano è dal 1° Gennaio 2024 al 31 Dicembre 2025, data ultima per l'effettuazione dell'investimento nonchè l'avvio della fruizione dell'incentivo.
Per accedere all’incentivo occorre che si verifichino le seguenti condizioni
Leggi tutto: IL PIANO DI TRANSIZIONE 5.0 PER L'IMPLEMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI ENERGETICI
Il principio DNSH (Do No Significant Harm ovvero "Non arrecare un danno significativo") è un punto chiave introdotto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per garantire che tutti gli investimenti e le riforme realizzati nell'ambito del piano siano compatibili con la tutela dell'ambiente e non arrechino danni significativi.
Esso è declinato sui sei obiettivi ambientali definiti nell’ambito del sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili, introdotti nell’accordo di Parigi (Green Deal europeo)
In particolare, lo scopo del principio DSNH è valutare se un'attività economica arreca un danno significativo:
Gli interventi del PNRR devono dunque rispettare il principio DNSH e, sulla base di quanto previsto dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza, almeno il 37% delle risorse complessive del Piano deve contribuire alla transizione verde e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Cos’è esattamente la “cultura della sicurezza” la cui assenza è immancabilmente invocata dopo ogni grave infortunio sul lavoro? Esiste davvero questa cultura o è solo una moda del momento e una cortina fumogena alzata per distogliere l’attenzione da altre cause degli infortuni, tecniche o comportamentali, su cui si dovrebbe lavorare di più e meglio?
E se davvero esiste, come vedremo in questo seminario, come nasce, come evolve, come si misura, come si può cambiare? Perché la cultura della sicurezza, positiva o negativa che sia, è così fondamentale nella gestione della sicurezza delle aziende in cui e per cui lavoriamo da essere diventata la “nuova Atlantide” da raggiungere e un tema irrinunciabile da conoscere da parte di qualsiasi RSPP?
Lr risposte a queste domande e molto altro saranno trattate nel seminario LA “NUOVA ATLANTIDE”: GLI RSPP E LA CULTURA DELLA SICUREZZA, in programma il 1° Luglio dalle 14.00 alle 18.00 presso il Polo Formativo di via Alfredo Veroni 37/A.
Durante il seminario non solo approfondiremo e daremo risposta a tutti queste domande ma, facendo riferimento ai più recenti studi di letteratura e aiutati da diversi video e spezzoni di film, scopriremo come la cultura della sicurezza sia una “scoperta” recente ma influenzi in modo significativo le scelte e le decisioni aziendali e in qualche modo l’andamento infortunistico aziendale. Analizzeremo quali sono le caratteristiche di una cultura della sicurezza forte ed evoluta e in che modo l’RSPP può contribuire a svilupparla.
Programma:
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Il 20 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra che sostituisce il Regolamento (UE) n. 517/2014.
Il nuovo Regolamento (UE) 2024/573, entrato in vigore l’11 marzo 2024, prevede:
Il Regolamento 2024/573 si applica:
In occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza sul lavoro 2024, OM.EN organizza il prossimo 28 maggio il workshop “Human factor and non-technical skills per costruire una cultura della sicurezza consapevole”
L'evento, della durata di 8 ore, è un’opportunità per approfondire, attraverso attività esperienziali, gli strumenti per costruire e consolidare una cultura della sicurezza consapevole e sviluppare leadership per comunicare la sicurezza in azienda.
Avremo modo di ascoltare l'intervento di due esperti in sicurezza sul lavoro, l’Avv. Magrì Chiara e il dott. Ferrari Marco, per focalizzare l’attenzione sull’importanza delle competenze non tecniche per lo sviluppo di una sicurezza consapevole.
Il workshop, che si terrà il 28 maggio dalle 9.00 alle 18.00 presso il polo formativo di Parma (Via Alfredo Veroni 37/A), è valido ai fini del riconoscimento di 8 crediti formativi per gli iscritti all'Ordine degli Ingegneri e come corso di Aggiornamento per RSPP, ASPP, DIRIGENTI, DATORI DI LAVORO, PREPOSTI e RLS.
La quota individuale di partecipazione è di € 250,00 + IVA.
Il termine per le iscrizioni è fissato per mercoledì 22 maggio.
CLICCA QUI per scoprire il programma completo del workshop.
Il Bando della Camera di Commercio dell'Emilia intende sostenere ed incentivare la competitività delle imprese attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’ottenimento di certificazioni ambientali, etiche e sociali e per la promozione dei valori ESG.
SOGGETTI BENEFICIARI
Tutte le imprese con sede legale e/o unità operativa iscritte e attive nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio dell’Emilia.
PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Le richieste di contributo dovranno essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, firmate digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Web Telemaco, dalle ore 11:00 del 29/04/2024 alle ore 16:00 del 27/09/2024.
ENTITA' DEL CONTRIBUTO E TIPOLOGIA DI INTERVENTI
Il contributo a fondo perduto è pari al 50% delle spese sostenute, documentate e ammissibili, al netto di IVA, fino a un importo massimo complessivo di € 14.000,00, oltre l’eventuale premialità di € 250,00 relativa al rating di legalità.
L’investimento minimo finanziabile è di € 5.000,00.
Sono finanziabili i progetti finalizzati all’ottenimento delle certificazioni ambientali, sociali o etiche di seguito elencate:
Per ciascuna impresa è ammessa una sola domanda per una sola tipologia di certificazione.
SPESE AMMISSIBILI
Leggi tutto: NUOVI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE DEI VALORI ESG: AL VIA IL NUOVO BANDO PER LE IMPRESE
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