Il 30 marzo è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 24/2023 che ha recepito la Direttiva Whistleblowing, riguardante la protezione delle persone che segnalano trasgressioni delle disposizioni normative nazionali e del Modello Organizzativo e Gestionale (ex d.lgs 231/2001).
OBBIETTIVO DELLA NORMATIVA
Il whistleblowing è un importante strumento di compliance aziendale, tramite il quale i dipendenti oppure terze parti (per esempio un fornitore o un cliente) di un'azienda possono segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività lavorativa.
La nuova normativa prevede una tutela per il whistleblower senza distinzioni tra settore pubblico e settore privato e sono da intendere come “whistleblowers”, tutti i soggetti, collegati in senso ampio all’organizzazione pubblica o privata nella quale si è verificata una violazione. Le misure di protezione valgono anche per chi presta assistenza nel processo di segnalazione, dai colleghi fino alla famiglia del whistleblower.
OBBLIGHI E SANZIONI PREVISTE
Il D.lgs 24/2023 introduce l’obbligo, a partire dal 15/07/2023, per chi ha impiegato mediamente almeno 250 lavoratori a tempo determinato o indeterminato nell'anno precedente, e dal 17/12/2023 per chi ne ha almeno 50, di attivare dei canali di segnalazione efficaci, riservati e sicuri per permettere di segnalare eventuali condotte illecite di natura amministrativa, contabile, civile o penale (riciclaggio, corruzione, etc.), con sanzioni
- da 5.000 a 30.000 euro in caso di ritorsioni o ostacoli alle segnalazioni, o violazioni della riservatezza
- da 10.000 a 50.000 euro nel caso non sia stato istituito il canale di segnalazione
Tale adempimento era già attivo per alcune categorie:
- chi ha adottato il MOG-Modello di Organizzazione e Gestione ex Dlgs. 231/2001
- tutti i soggetti sottoposti alle norme Antiriciclaggio (art. 48 Dlgs. 231/2007-Dlgs.90/2017)
- chi lavora con enti pubblici o in specifici settori quali filiera alimentare, sicurezza dei trasporti, tutela ambiente, etc.
COSA FARE
Un primo step fondamentale è quello di istituire un canale interno per gestire tutte le segnalazioni in modo corretto e garantendo la riservatezza del whistleblower.
Vediamo ora quali sono i canali più conformi alla nuova legge sul Whistleblowing.
Non consigliato:
Form cartacei, segnalazioni in presenza, e-mail o PEC à tali canali non assicurano la riservatezza e la conservazione a norma dei documenti.
Consigliato:
Software e app con sistemi di crittografia à garantiscono la totale riservatezza del whistleblower tramite cifratura dei contenuti e rispetto dei principi di privacy by design e by default.
LA NOSTRA SOLUZIONE
OM.EN in collaborazione con B&P SOLUTION vi può supportare nella creazione di un canale sicuro e confidenziale per segnalare anonimamente illeciti, comportamenti scorretti o violazioni delle normative interne ed esterne. I dipendenti, i fornitori e altre parti interessate potranno così segnalare attività sospette senza timore di ritorsioni o discriminazioni, come da indicazioni della nuova normativa.